Una sfida nel regno delle fake news

[10 min]

Nella città nordorientale di Changchun, in Cina, un gruppo di sei persone comuni – un camionista, un venditore di cibo, una casalinga, ecc – si è riunito in segreto per pianificare un’impresa straordinaria: introdursi nel sistema di trasmissione televisiva del regime più tirannico del mondo, quello del Partito Comunista Cinese (PCC).

Veglia dall’altra parte della strada | Legends Unfolding

[72 min]

Poco distante da Oxford Street, c’è una strada tranquilla – Portland Place. Vi si trovano numerose ambiasciate, il quartier generale della BBC e l’istituto Reale degli Architetti Britannici. Nel 1875, Dowager Cixi, Imperatrice della dinastia Qing, comprò un edificio in questa zona. Da allora, questa è la sede dell’ambasciata cinese.

Protesta alle Porte del Paradiso

[18 min]

Un idraulico di Melbourne, sua madre e un ex olimpionico arrivano silenziosamente nel cuore di Piazza Tienanmen a Pechino con alcuni loro concittadini per protestare contro le torture e la persecuzione lanciate dal regime comunista contro la Falun Dafa, una pratica spirituale cinese radicata nella tradizione buddista, perseguitata perché i praticanti si impegnano a vivere secondo i suoi principi, verità, compassione e tolleranza.

Viaggio a Tiananmen

[52 min]

Il 20 novembre 2001 36 persone da ogni parte del mondo si sono ritrovate in Piazza Tiananmen. Molti non si erano mai incontrati prima, molti non sapevano neppure se altri si sarebbero presentati. Molti non si erano mai incontrati prima, molti non sapevano neppure se altri si sarebbero presentati. È stato un incontro necessario e insieme imprevedibile. È la storia di un trionfo inaspettato di una azione per attrarre l’attenzione sulla detenzione, le torture e spesso la morte di decine di migliaia di persone che prima di loro erano andati a mostrare uno striscione in Piazza Tiananmen e proclamare “la Falun Dafa è buona”.

Un decennio di coraggio, Parte 1 — La protesta che ha cambiato la Cina

Il 25 aprile diecimila praticanti del Falun Gong si riunirono all’ufficio centrale degli appelli di Pechino per richiedere la fine dei maltrattamenti contro i praticanti e delle restrizioni alla pubblicazioni degli insegnamenti del Falun Gong e il rilascio dei praticanti illegalmente detenuti. Il raduno è stato pacifico e ordinato. Il PCC ha distorto questo raduno sui media etichettandolo come un “assedio” alla sede del governo centrale, e ha così politicizzato il Falun Gong, sia in Cina che all’estero.