• Nel corso di tutti gli anni ’90, alti funzionari del governo cinese hanno lodato il Falun Gong per i suoi benefici per la salute e il benessere.
  • Poiché era diventato così popolare e indipendente, il principale leader comunista cinese ha ordinato l’eliminazione del Falun Gong.
  • Diversi mesi dopo l’inizio della persecuzione, i leader cinesi hanno per la prima volta etichettato il Falun Gong come “setta” per giustificare la campagna e scoraggiare le critiche.
  • Accademici e gruppi per i diritti umani in Occidente considerano l’etichetta di “setta” come uno strumento politico e una “falsa etichetta” volta ad alimentare la persecuzione.

Il Falun Gong non è stato “bandito dal governo cinese come setta malvagio” il 22 luglio 1999, come molti giornali scrivono piuttosto sbadatamente. Non è stato chiamato con questo termine fino all’ottobre di quell’anno.

Quando il termine è stato utilizzato, non è stato il risultato di un’analisi misurata, di risultati investigativi o di un dibattito teologico. Non è stato la conclusione a cui sono giunti studiosi di religione, sociologi o psicologi. Né ci fu il consenso nel governo.

È stata piuttosto una mossa politica, architettata da un singolo individuo. Quella persona era Jiang Zemin, allora capo del partito comunista cinese. Secondo un articolo del Washington Post del 9 novembre 1999, “È stato il presidente Jiang che ha ordinato che il Falun Gong fosse bollato come ‘setta’, e che poi ha chiesto che fosse approvata una legge che vietasse le sette”.

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